Notule
(A cura di
LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)
NOTE E NOTIZIE - Anno XVI – 05 ottobre 2019.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org
della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia”
(BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi
rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente
lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di
pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei
soci componenti lo staff dei
recensori della Commissione Scientifica
della Società.
[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]
Nuova possibilità di terapia genica
per la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Recentemente
la FDA ha approvato lo Zolgensma, un trattamento genetico
mediato da vettori adenovirali per la forma infantile
dell’atrofia muscolare spinale, una forma di malattia del motoneurone. La SLA,
malattia del motoneurone che interessa tanto le cellule nervose motorie
superiori quanto quelle inferiori, può essere trattata mediante oligonucleotidi
antisenso veicolati da virus adenoassociati
(AAV) nel sistema nervoso centrale, come hanno dimostrato varie verifiche
sperimentali cliniche su pazienti con mutazioni in SOD1 e C9orf72. Cappella e
colleghi dell’Università La Sorbona alla Salpetriere
di Parigi, dopo aver condotto una rassegna di tutti gli studi più recenti,
indicano la via percorsa con il trattamento Zolgensma
quale concreta possibilità di mettere a punto per la SLA una cura realmente efficace
e priva di effetti indesiderati. [Cappella M., et al. Int Mol Sci. 20 (18) pii: E4388 – doi:
10.3390/ijms20184388, 2019].
Nuovo modello sperimentale per
combattere il flagello dei virus neurotropici. Un
numero notevole di specie di virus a RNA causa malattia, sofferenza e morte con
meccanismi molecolari che sono ancora scarsamente conosciuti. Fra questi, i
virus neurotropici a RNA (Ebola, virus rabico, virus
dell’encefalite equina, West Nile, Powassan, ecc.) infettano cervello e midollo spinale, causando
meningiti, encefaliti, meningoencefalomieliti, sindromi
di Guillain-Barré e microcefalia. La realizzazione di organoidi cerebrali quali
modelli per studiare i meccanismi dell’azione patogena ha creato, in un
contesto quasi naturale, una nuova e promettente possibilità di ricerca, come
si evince dal resoconto di Antonucci e Gehrke del MIT
e di Harvard, rispettivamente. [Cfr. ACS Infect Dis – AOP doi: 10.1021/acsinfecdis.9b00339,
October 3, 2019].
Il tronco encefalico nel dolore:
progressi mediante neuroimmagine per lo studio dei circuiti della nocicezione. È noto
che il ruolo del tronco encefalico nella nocicezione e nell’elaborazione delle
sensazioni dolorose è di fondamentale importanza, grazie alla coordinazione di
informazioni provenienti da midollo spinale, cervelletto e cervello, ma la
maggior parte delle nozioni circa il suo ruolo deriva dalla ricerca su roditori,
che non consente di inferire gli eventi neurofunzionali che hanno luogo nelle
complesse strutture del nevrasse umano. I nuovi metodi di studio mediante
neuroimmagini hanno consentito una migliore risoluzione spaziale e temporale
dei processi che hanno luogo nel segmento di raccordo fra cervello e midollo
spinale, sia nel dolore cronico sia nelle reazioni a un’ampia
gamma di stimoli nocicettivi. Molti caratteri morfo-funzionali delineati
dai nuovi studi potranno presto essere impiegati per valutazioni diagnostiche e
prognostiche. [Napadow V., et al. Pain Rep. 4 (4): e745, ecollection Jul-Aug. 2019].
Amigdala mediale, metamfetamina (METH)
e motivazione sessuale della femmina. La metamfetamina (METH) è uno
stimolante psicomotorio in grado di accrescere il desiderio e il comportamento
sessuale sia nei maschi che nelle femmine. Rudzinskas
e colleghi hanno scoperto i meccanismi cellulari e molecolari di questa
facilitazione nella femmina. La METH causa iper-espressione, accresciuta
fosforilazione e attivazione dei recettori progestinici nel nucleo
postero-dorsale dell’amigdala mediale, in presenza di ormoni ovarici.
I meccanismi legati ai recettori progestinici di questi neuroni amigdaloidei spiegano l’aumento del desiderio sessuale e
dell’attività copulativa. [Rudzinskas
S. A., et al. Front Behav Neurosci.
13: 302, Sep 10, 2019].
Una nuova tecnica consente di identificare i predatori di animali del
passato. Lo specifico succo gastrico prodotto da un predatore quando divora una
preda lascia delle tracce microscopiche simili a incisioni sulla superficie
delle ossa della vittima. Si è scoperto che tali incisioni configurano un pattern
unico per ciascun tipo di predatore, così Rebecca Terry e colleghi dell’Università
dell’Oregon hanno messo a punto una tecnica che consente, su questa base, l’identificazione
anche di probabili predatori di animali preistorici. [Cfr. Sci Am. 320 (4): 13, 2019].
Studiato l’atteggiamento delle donne
verso l’uso dei tacchi alti in chiave seduttiva. Watkins
e Leitch della Abertay University
(Scozia) hanno condotto quattro studi, rispettivamente con 79, 273, 142 e 247 donne
partecipanti, e hanno impiegato paradigmi di psicologia evoluzionistica per interpretare
i dati relativi alla preferenza delle donne per scarpe con tacchi alti e
sottili. Nel complesso, è risultato che le donne attraenti, sia nel giudizio
soggettivo sia in quello oggettivo, tendono ad aumentare la loro capacità di
attrarre gli uomini mediante l’impiego di tacchi alti. Secondo gli autori,
questo particolare delle calzature che accresce l’altezza innalzando il livello
delle natiche può considerarsi un indicatore, sia pure non sempre cosciente, di
desiderio sessuale diadico. Questa interpretazione è coerente con il rilievo
che la preferenza per le scarpe con tacchi alti è notevolmente più marcata nei
periodi della vita in cui la competizione con altre donne per il partner
sessuale è maggiore. [Arch
Sex Behav – AOP doi: 10.1007/s10508-019-01539-3,
2019].
Notule
BM&L-05
ottobre 2019
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